Thursday, June 12, 2014

La corda di basso - Evoluzioni


New York 16 Aprile 2004, notte fonda

la corda di basso - evoluzioni 


oggi ti ho ripercorsa corda
da un'estremità all'altra ho riveduto in una mezz'ora la mia vita
questo percorso che mi tiene così lontana e così dentro
ti ho appesa sul muro il giorno che sei tornata qui, a me
dopo una lunga separazione

come mi piaci sinuoso metallo su quella superficie sporca
mi hai parlato e continui a farlo ogni giorno
da quel giorno di mattina presto pieno di sole
di quasi un anno fa a West Third

che hai capito allora?
un anno è passato, e allora?
hai placato in qualche modo quel processo, hai dovuto
e ora dove sei?

sei forte più che mai e senti che questo va a salire
la tua forza sta crescendo
sei in equilibrio ora
facile, ovvio

sei focalizzata sulla corda, sui tuoi passi, uno avanti all'altro
che brava, come gli asini, brava
tenendo sì presente il baratro sotto e lo spazio infinito sopra e di lato
ma il fuoco non ha lo stesso grado
oltre il tuo passo tutto è sfocato e indistinto
c'è la dialettica di sempre, i livelli sono separati
il tempo e lo spazio hanno un senso

e tu chi sei?
che cazzo sei in tutto ciò?
cos'è questo movimento dentro e fuori che ti agita senza sosta
che ti guida?

hai lasciato il volante di questa macchina
non sei più tu a guidare
va al di là di te, è più forte
e ti porta pericolosamente meravigliosamente con sè nelle sue evoluzioni
nella luce e nelle tenebre
nel cielo e nella terra
nel finito e lungo quella linea di confine dell'infinito
che profuma e suona per te armonie irresistibili

è lì che viaggi ora
col cappotto però ora
forse sei forte abbastanza per spogliartene ancora
lo sarai comunque, se non è ora

e allora mangia tanto e buono

a gennaio 2003 ho sognato che mi sarei sposata a fine febbraio
si tratta di un matrimonio spirituale
il matrimonio è avvenuto ed è stato fortissimo, ho letteralmente cambiato pelle 
e l'involucro che mi separa dal resto, dal finito a dall'infinito, è sottilissimo, quasi impalpabile

e come un fluido mi muovo per osmosi da una sponda all'altra
passando trapassando quella linea continuamente pericolosamente
cercando disperatamente di acquistare equlilibrio
cercando disperatamente di perderlo

oggi è uno di quei giorni in cui tutto è così vicino, si curva, si inchina e mi abbraccia, con amore
e io non posso che abbandonarmi in questo abbraccio e perdermi in esso
fino a non capire più chi sono, dove sono, dove disegnarmi, e come
e questo mi spaventa terribilmente
mi sembra di impazzire senza le mie stupide coordinate

bene, è ciò che andavo e vado cercando: scomparire
per lasciare spazio solo alla bellezza, all'amore che è armonia

dovrebbe essere solo e unicamente esso il motore a muovere ogni nostra azione, pensiero, sentimento
fino a prendere totale possesso di quel perimetro che ci piace tanto disegnare
e nel quale ci riconosciamo, ci rifugiamo,
e in cui inevitabilmente ammuffiamo, marciamo

perchè ci fa tanta paura abbandonarci all'amore? danzare insieme a questo respiro universale? perchè?



Stefania Calabrese

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