Decalogo I
« Io sono il Signore tuo Dio. Non avrai altro dio all'infuori di me. » |
(Primo comandamento) |
Dialogo del bambino col padre. 7-10:31
B. Se una persona muore all'estero, lo mettono lo stesso l'annuncio?
P. Dipende. È a pagamento, se paghi lo pubblicano.
B. Perchè la gente muore?
P. A seconda: di cuore, di cancro, d'incidenti, perchè si è vecchi.
B. No, ma io dico: che cos'è la morte?
P. La morte? Il cuore smette di pompare sangue. Niente sangue al cervello, e così tutto si blocca, è andata, fine.
B. E che cosa resta?
P. Resta quello che uno ha fatto, e il ricordo di quello che ha fatto, e di lui. I ricordi sono importanti. Magari lo ricordi per il suo modo di saltellare, o perchè era buono. Ricordi la sua faccia, il sorriso, che gli mancava un dente davanti... Troppo presto P. che vuoi da me a quest'ora? Rimandiamo.
B. È inacidito?
P. È inacidito.
B. Lì c'è scritto: "Una prece in suffragio della sua anima". Non mi hai mai parlato dell'anima.
P. È un modo di dire addio, l'anima non esiste.
B. La zia dice che esiste.
P. C'è chi crede nell'anima per vivere meglio
B. Tu ci credi?
P. Io? A dire il vero non lo so. A che stai pensando? Cosa c'è?
B. Niente, è che... Ero così contento stamattina quando ho fatto quei calcoli, quando il piccione ha mangiato le briciole, poi andando al negozio ho visto un cane lupo morto. Mentre m'inginocchiavo mi è venuto un pensiero: "Perchè questo?! Che m'importa quanti minuti ci mette La signorina B. a raggioungere K.?! A che cosa serve?!
P. E dì, qual'era?
B. Quello con gli occhi gialli, stava sembre attorno ai bidoni, era sempre triste. Lo conoscevi?
P. Si.
B. Forse adesso sta meglio, eh?
Dialogo con la zia. 13:00-14:27
B. Io ho fatto un programma sai? E mamma mi ha scritto una lettera, dice quello che fa ora per ora. Io l'ho inserito nel computer e gli ho aggiunto anche la differenza di orario... ora sono le tre e trantatre.
Dorme.
Z. Adesso prova a chiedergli cosa sogna. Non lo sa... E tu lo sai cosa sogna la mamma?
B. No, non saprei.
Z. Ma è facilissimo: te.
P. Me?
Z. Certo che sogna te.
B. E certo, me.
B. E papa?
Z. Non lo so
B. Sai che cosa fa?
Z. Piu o meno
B. O dio...
Z. Che c'è?
B. Tra un po muoio di fame.
Dialogo con la zia. 16:06-19:29
Z. Lo riconosci?
B. Certamente. Lui è buono?
Z. Si.
B. Intelligente?
Z. Si.
B. E pensi che lui sa perchè si vive?
Z. Penso di si.
B. Papà mi ha detto che si vive per facilitare la vita a quelli che verranno dopo di noi. Ha detto anche che non sempre ci si riesce.
Z. Non sempre. Papà ha ragione. Vivere è la gioia di poter fare qualcosa per gli altri, poterli aiutare. Esistere. Vedi, è come quando fai una piccola cosa per qualcuno, ti fa sentire utile, e tutto poi diventa chiaro. Ci sono cose grandi e cose piccole. Oggi ti sono piaciuti i ravioli e io sono stata felice. Vivere è un regalo, un dono.
B. Dimmi zia, papà è tuo fratello, vero?
Z. Certo, lo sai. Quello che tu mi vuoi chiedere è perche siamo diversi tuo padre e io? Siamo stati educati in una famiglia cattolica. Tuo padre era piu piccolo di te quando ha scoperto che molte cose si possono calcolare, misurare. E poi ha cominciato a pensarlo di ogni cosa. E da allora è rimasato di quest'idea. Certe volte magari non sarà del tutto convinto, ma non lo vuole ammettere. Certo appare più ragionevole il suo modo di vedere la vita, ma questo non significa che dio non c'è, anche per tuo padre. Capisci?
B. Non molto
Z. Dio esiste. È molto semplice se ci si crede.
B. E tu ci credi che dio esiste?
Z. Si.
B. Chi è, lo sai?
Z. Dimmi cosa senti adesso.
B. Ti voglio bene.
Z. Esatto. E lui è in questo.
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